'via Blog this'Il latte d'asina prodotto in speciali allevamenti, rappresenta un valido alimento nella dieta dei bambini con gravi problemi di allergia verso i normali latti alimentari di vacca, capra epecora. Il latte di asina si presenta simile per profilo biochimico al latte materno, di recente riscuote un certo interesse nell'alimentazione pediatrica.
Sin dai tempi dell'antico Egitto, il latte dell'asina viene consumato per usi sia alimentari che cosmetici. Un'asina dà da uno a 1,5 litri di latte circa al giorno. Gli allevamenti di asini, a volte chiamati asinerie, possono contare da pochi capi a più di 700.
Composizione del latte di asina, di giumenta, umano e di vacca (g/100 g) [1] | ||||
asina | giumenta | umano | vacca | |
---|---|---|---|---|
pH | 7,0 – 7,2 | 7,18 | 7,0 – 7,5 | 6,6 – |
proteine | 1, 5 – 1,8 | 1,5 – 2,8 | 0,9 – 1,7 | 3,1 – 3,8 |
lipidi | 0,3 – 1,8 | 0,5 – 2,0 | 3,5 – 4,0 | 3,5 – 3,9 |
lattosio | 5,8 – 7,4 | 5, 8 – 7,0 | 6,3 – 7,0 | 4,4 – 4,9 |
residuo | 0,3 – 0,5 | 0,3 – 0,5 | 0,2 – 0,3 | 0,7 – 0,8 |
Il latte d'asina è considerato come il latte più vicino a quello della donna. È molto nutriente perché contiene più lattosio e meno materie grasse del latte di mucca [2].
Veniva utilizzato fino all'inizio del XX secolo come sostituto del latte materno. La testimonianza del 1928 del Prof. Charles Porcher (1872-1933) della Scuola Veterinaria di Lione, in Francia, dimostra che la pratica era ancora diffusa, ma in minor misura, nel primo dopoguerra [3]. :
« Sembra che si ritorni al latte d'asina come alimento per la prima infanzia nel caso, in particolare, in cui il bambino sia di salute alquanto delicata. Non che il latte d'asina sia stato del tutto abbandonato ma, mentre circa 25-30 or sono, nelle città si trovavano abbastanza facilmente delle asine allevate per il loro latte con il quale si nutrivano i lattanti, si può dire che da allora questa pratica fosse, per così dire, del tutto scomparsa » |
Nessun commento:
Posta un commento